Oggi lezione di enologia applicata tratta da “Sex and the wine” di Francesca Negri: un volume fresco e graffiante, che unisce al tempo stesso la passione per il vino a quella della moda, la sensualità femminile e i legami complicati con gli uomini, all’amicizia di cinque wine lovers che hanno fondato il club delle degustatrici. ...da bere tutto d’un fiato!
Differenza tra metodo “Champenois” o metodo classico e il metodo “Martinotti-Charmat”:
“Il metodo Champenois inventato nell’omonima regione francese (la Champagne) nel 1600 dall’abate benedettino astemio e vegetariano Dom Perignon, si basa su una lentissima rifermentazione in bottiglia seguita da una prolungata maturazione del prodotto a contatto con i lieviti. Fino al 1994, “champenois” era un termine che potevano utilizzare anche i produttori di bollicine italiani, poi un accordo internazionale stabilì che fosse riservato solo per la zona della Champagne: così da noi gli spumanti prodotti in questo modo iniziarono a chiamarsi “metodo classico”. ….
Poi c’è il metodo Martinotti-Charmat, più veloce, più idoneo alla produzione di vini spumanti che utilizzano vitigni aromatici o fruttati e che prevede una seconda fermentazione del vino non in bottiglia, ma in grandi contenitori dì acciaio, detti autoclavi.
Ecco allora che nella nostra enologia applicata lo “Charmat” era un uomo frizzante, piacevole ma “industriale”, di quelli dai luoghi comuni e dai comportamenti standard, oppure uno che non ti rimaneva impresso, forse perché ancora troppo ragazzo. L’esatto opposto del tipo “Champenois”, elegante, mondano, con grande personalità e mai banale.”
Non resta che scegliere e, se avete dubbi, si possone sempre degustare entrambi i metodi...!!
Nessun commento:
Posta un commento