E' stato un onore incontrare l'allievo di Gianfranco Vissani e Alain Ducasse, premiato con una stella Michelin nel 2001 e con la seconda nel 2008, definito uno dei tre migliori chef italiani dalla Guida del Gambero Rosso 2011. Di certo Esposito vanta un’esperienza che merita di essere trasmessa, così come ha fatto con gran maestria ieri di fronte a più di 80 chef e ristoratori provenienti dal Triveneto, dalla Slovenia e dalla Croazia, e alla stampa di settore.
Una passione che si riflette nella presentazione di quattro piatti della sua terra: iniziando dal “Baccalà marinato in casa, salsa di spugnilli del Vesuvio julienne di cipollotto Nocerino e biscotto di grano arso”, per poi passare alla “Zuppa di tarallo di Agerola, conserva di pomodoro e varietà di pesce azzurro” e al profumatissimo “Risotto con cymosa italica e limone, mantecato con burrata e triglia marinata allo zenzero candito”.
“Un piatto che abbraccia una vasta area, con tanti ingredienti provenienti da zone diverse ma che parlano la stessa lingua: quella della “cucina italiana”. Il chilometro zero non deve essere un fondamentalismo, ma uno dei modi per fare squadra con gli artigiani della tua terra” così lo chef commenta la sua filosofia di cucina, rivolgendo costantemente il centro dell’attenzione sulla materia prima e sul prodotto tipico italiano. Concetto ribadito con l’ultima preparazione: la “Minestra di pasta mista con ragù di pesci di scoglio e crostacei”. Un piatto, la zuppa di pesce, che appartiene a tutta la costa italiana, dalla Liguria, al Veneto, alla Campania che secondo Esposito “con piccole diverse sfumature regionali è una pietanza che potrebbe unificare l’Italia del pesce”.
Un ringraziamento al nostro Renato Vettorato per le foto.
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