Soldini che nascondono una storia affascinante in quanto un tempo servivano per ottenere una certa quantità di pane dai fornai senza metter mano al borsellino.
Erano diffusi nel 1800 fino agli inizi del ‘900 e venivano coniati in occasione di guerre, carestie o crisi economiche. Chi li coniava? Non la pubblica zecca, ma dei privati per effettuare pagamenti in natura, il fornaio ad esempio acquistava la farina pagandola in soldi del pane che poi distribuiva alle persone che andavano con quei soldi a comprarsi il pane nelle sue botteghe.
I ‘bread tokens’ riportano il nome dell’emittente, il controvalore espresso in peso o pagnotte, e talora anche quello del forno di riscossione.
Dario Loison (Foto di Ezio Zigliani) |
L’ultimo accessorio del packaging Loison: sembra un semplice fermanastro, ma in effetti è una monetina bucata da collezione, da trasformare in un pendaglio portafortuna per l’anno nuovo.
Con un cordino diventa un pendente; una spilla e diventa una fibbia; ago e filo e può diventare anche un bottone portafortuna.
Due in uno insomma…il piacere di gustare un buon panettone e un accessorio ricco di cultura!
(www.loison.com)
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