Ecco la stima dei consumi di vini italiani con le bollicine sul mercato interno e nei paesi esteri per le festività di fine anno 2013 e inizio 2014 (24 giorni cruciali in tutto) realizzata da Giampietro Comolli - Economista Distretti Produttivi Italiani - Fondatore e Presidente O.V.S.E. – C.E.V.E.S.
Ancora un calo dei brindisi di fine anno, ma in frenata rispetto al 2012. Da Santa Lucia all’Epifania voleranno sulle tavole e ai ristoranti italiani circa 72 milioni di tappi a fungo, caratteristici, di cui 69 nazionali. Nello stesso periodo i tappi tricolore nel Mondo saranno altri 102 milioni di bottiglie. 170 milioni di bottiglie nazionali solo nello scorcio del fine-anno. Fra i consumi nazionali, ancora freni per lo Champagne (-300mila bottiglie) a meno di 2,6 milioni, ripresina per il Cava (+50mila bottiglie), stabili altre bollicine francesi e non. In 5 anni la riduzione dei brindisi nazionali di fine anno ha toccato l’11%, dal record di 81 milioni del 2009. Maggiore calo dei volumi nell’horeca, la GDA registra un minore giro d’affari a numeri quasi stabili.
<<Più attenzione e più consumi domestici>> in sintesi il commento di Giampietro Comolli fondatore e presidente di Ovse-Ceves che continua <<un ritorno a consumi mirati, alla infedeltà di marca, ma le bollicine tengono. Crescono i consumi del lowest price a scapito dei prodotti intermedi. In GDA Italia le vendite promozionali si susseguono, anticipano le occasioni di consumo, durano di più >>.
Sul mercato italiano, rispetto alle Festività 2012, il calo maggiore si registra sul valore e meno sui volumi, a scapito delle bottiglie a prezzo sostenuto. Sui grandi numeri, in Italia vince il non-Doc; all’estero in crescita i consumi Dop, ma stravince il richiamo diretto e indiretto al marchio Italia. Il numero di bottiglie italiane che saranno stappate all’estero a fine anno è in crescita di volumi con punte anche del 20 in certi Paesi.
<<All’estero cala il consumo – prosegue Comolli – di etichette Igp, ma crescono a due cifre i consumi di etichette che richiamano nomi di vitigni italiani, il made e l’italian-wine, anche se l’origine o provenienza è incerta. L’Italia non può essere defraudata in silenzio dell’asset vino con il suo valore aggiunto del distretto produttivo e di piccole imprese>>.
A dicembre, il valore al consumo interno di una bottiglia fa registrare un calo intorno al 3-4%; viceversa nel mondo il valore al consumo è cresciuto mediamente del 11-15%. Un fine anno che vale al consumo interno circa 450 milioni di euro di bottiglie nazionali; circa 900 mil/€ all’estero, il doppio. Ultimo dato emblematico delle feste imminenti: il regalo mono-bottiglia tiene, di tutti i prezzi, crollo dei cesti natalizi preconfezionati e non prenotati. Anche questo è un segnale importante per chi analizza il mercato dei consumi e vuole indicare strategie e prospettive.
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