martedì 10 giugno 2014

NIPPONSOUNDS, L'APERITIVO TREVIGIANO-GIAPPONESE FIRMATO IKYA

C'è una parola giapponese dal suono curioso ma dal significato speciale, un termine  legato all'immaginario, si tratta di KOUFUKU  che, letteralmente, significa felicità e buona fortuna.
Se dalla teoria si passa alla pratica allora questa espressione diventa
NIPPONSOUNDS, l'aperitivo gioioso e divertente dal gusto puramente nipponico che IKIYA ha programmato per VENERDì 13 GIUGNO nella sede del centro di diffusione della cultura nipponica di  Treviso di Via Manzoni 52.

JAPPOITO il Mojito Giapponese

E per raggiungere la "felicità nipponica", la ricetta di Elisabetta Grosso, fondatrice di Ikiya, è semplice, ma soprattutto dedicata a tutti coloro che intendono vivere in modo spensierato il venerdì sera avvicinandosi alla cultura made in Japan.
Il tutto comincia alle 19.30 con il deejay set del rocker più conosciuto della Marca Roger Ramone che per l'occasione mixerà sui piatti brani interpretati da noti cantanti giapponesi  con altri che evocano film o scene leggendarie legate al mondo orientale. Si potranno ascoltare dal celebre motivo di Lupin III alle hit del gruppo pop Pizzicato Five, passando per i Cibo Matto, altro gruppo famosissimo in tutto il mondo, "tutti brani leggeri, divertenti e sexy" assicura il dj.
Fino alle 20.30 si potrà assaporare il FREE JAPANESE BUFFET, ovvero una selezione delle migliori specialità nipponiche. E tutta la sera sarà Ramen Night  (con tantissimi gusti da assaggiare) e si potrà sorseggiare  birra Kirin alla spina e long drinks a base di sake.
Il clou della serata, nonchè ingrediente fondamentale per la "buona fortuna" è il momento Cosplay, che si concretizza nella sfilata di tutti i personaggi riproposti dagli amanti delle anime e dei cartoni giapponesi. Tra i partecipanti  verrà decretato un vincitore che avrà onore e gloria e in più un buono IKIYA da spendere in negozio.
Il KOUFUKU non sembra così lontano. Dopotutto la felicità è fatta anche di cose semplici, da cui nascono esperienze magiche, che da IKIYA, credetemi, si possono vivere.

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